I DPI si dividono in tre categorie in base alla tipologia di rischio per la quale offrono protezione, ecco la classificazione completa.
I DPI – Dispositivi di Protezione Individuale – non sono tutti uguali, infatti sono progettati per proteggere da vari rischi di diversa entità. In base alla natura del rischio da cui offrono protezione i DPI si dividono in Categoria I, Categoria II e Categoria III. La normativa di riferimento in cui è espressa tale classificazione è l’Allegato I del D.Lgs Regolamento UE 2016/425 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 9 marzo 2016.
Categoria I
I DPI di Categoria I sono progettati per la protezione del lavoratore da rischi minimi come i seguenti:
- Lesioni meccaniche superficiali;
- Contatto con prodotti per la pulizia poco aggressivi o contatto prolungato con l’acqua;
- Contatto con superfici calde che non superino i 50 °C;
- Lesioni oculari dovute all’esposizione alla luce del sole (diverse dalle lesioni dovute all’osservazione del sole);
- Condizioni atmosferiche di natura non estrema
Per questa tipologia di dispositivi è il fabbricante stesso che autocertifica i prodotto e appone la marcatura CE.
Categoria II
I DPI di Categoria II sono individuati dalla normativa come quelli non appartenenti alle Categorie I e III. In sostanza si tratta di prodotti progettati per difendere l’operatore da rischi di “gravità intermedia”. Questi dispositivi devono ottenere la certificazione da un ente notificato, i quale dovrà approvarne le caratteristiche e la nota informativa rilasciando poi, in caso di esito positivo, il certificato di conformità CE.
Categoria III
I DPI di Categoria III sono quelli pensati atti alla protezione di rischi che potrebbero causare conseguenze di grave entità, come la morte o danni irreversibili. Tra questi vengono individuati:
- Sostanze e miscele pericolose per la salute;
- Atmosfere con carenza di ossigeno;
- Agenti biologici nocivi;
- Radiazioni ionizzanti;
- Ambienti ad alta temperatura aventi effetti comparabili a quelli di una temperatura dell’aria di almeno 100 °C;
- Ambienti a bassa temperatura aventi effetti comparabili a quelli di una temperatura dell’aria di – 50 °C o inferiore;
- Cadute dall’alto;
- Scosse elettriche e lavoro sotto tensione;
- Annegamento;
- Tagli da seghe a catena portatili;
- Getti ad alta pressione;
- Ferite da proiettile o da coltello;
- Rumore nocivo.
Anche i DPI di terza categoria devono essere certificati CE da un ente notificato. Il produttore deve operare nel rispetto di un Sistema di Qualità Certificato CE a garanzia di uno standard di qualità costante del prodotto. Altrimenti, in assenza di un Sistema di Qualità Certificato CE, il DPI deve essere ri-certificato ogni anno.