Manutenzione del defibrillatore: consigli e procedure da seguire

Una manutenzione insufficiente può comportare rischi significativi, compromettendo l’efficacia dell’apparecchio in situazioni di emergenza. In questo articolo, esploreremo come effettuare sia la manutenzione ordinaria che quella straordinaria del defibrillatore, fornendo informazioni essenziali per assicurare il suo corretto funzionamento.

Manutenzione del defibrillatore: la legge

Secondo il Decreto Ministeriale del 24 aprile 2013 (paragrafo 4.3 dell’allegato E) sulla dotazione e utilizzo di defibrillatori semiautomatici, il defibrillatore deve essere sottoposto “alle verifiche, ai controlli e alle manutenzioni periodiche secondo le scadenze previste dal manuale d’uso e nel rispetto delle vigenti normative in materia di apparati elettromedicali”.
La periodicità delle verifiche di sicurezza, secondo le linee guida CEI 62-148 (pena ammenda e/o sanzioni penali) è:
• UNA OGNI ANNO per le apparecchiature utilizzate in locali di chirurgia;
• UNA OGNI 2 ANNI per le apparecchiature utilizzate in tutti gli altri tipi di locali.
Importanza della manutenzione del defibrillatore: i rischi di una manutenzione insufficiente

L’importanza della manutenzione del defibrillatore è cruciale per garantire la sicurezza dei pazienti e degli operatori sanitari. Una manutenzione insufficiente può comportare rischi significativi, come l’impossibilità di utilizzare il defibrillatore in caso di emergenza, o addirittura danni al paziente. La manutenzione regolare del defibrillatore è necessaria per garantire che tutte le parti siano funzionanti e che le batterie siano cariche. Inoltre, la pulizia e la sterilizzazione sono fondamentali per prevenire la diffusione di infezioni tra i pazienti. La manutenzione straordinaria, invece, prevede la sostituzione delle parti usurate o danneggiate e il controllo della precisione dei componenti elettronici. Insomma, una manutenzione accurata del defibrillatore è fondamentale per garantire la sua affidabilità e sicurezza in caso di emergenza.
Come effettuare la manutenzione ordinaria del defibrillatore

Per garantire un funzionamento corretto e affidabile del defibrillatore, è fondamentale effettuare regolarmente la manutenzione ordinaria.

Questo tipo di manutenzione prevede una serie di attività che devono essere eseguite con precisione e regolarità. Innanzitutto, è necessario controllare l’integrità fisica dell’apparecchio, verificando che non ci siano danni evidenti o parti mancanti. Successivamente, bisogna controllare la scadenza dei componenti usa e getta, come gli elettrodi adesivi e le batterie, e sostituirli se necessario. Inoltre, è importante effettuare test di autodiagnostica per assicurarsi che il defibrillatore sia in grado di funzionare correttamente in caso di emergenza. Infine, è consigliabile tenere un registro delle attività di manutenzione svolte, in modo da avere un tracciato dettagliato della storia del defibrillatore.
La manutenzione di un defibrillatore semiautomatico DAE (indipendentemente dalla marca e dal modello) può essere sintetizzata in 4 passaggi.
Autotest automatico del defibrillatore
Il defibrillatore esegue automaticamente un test di autocontrollo per verificare le condizioni del dispositivo e della batteria, senza alcun intervento da parte dell’utente. La cadenza dell’autotest, stabilita dal produttore, può essere giornaliera o settimanale.
Nel caso in cui l’autotest rilevasse la necessità di intervento da parte dell’utente o di un tecnico, il defibrillatore emette un avviso.
Ispezione visiva del defibrillatore
Regolarmente e al termine di ciascun utilizzo, il defibrillatore va controllato visivamente per rilevare possibili danni meccanici.

In particolare:
• verificare che il LED di Stato indichi che il defibrillatore è acceso e funzionante.
• controllare che l’involucro esterno del dispositivo non presenti danni
Se si osservano danni o disfunzioni che potrebbero compromettere la sicurezza del paziente o dell’utente, il dispositivo deve essere utilizzato solo dopo gli interventi di manutenzione.
Sostituzione consumabili (batteria ed elettrodi)
Gli elettrodi e la batteria sono le parti consumabili di un defibrillatore: hanno quindi una scadenza e vanno sostituite periodicamente.
• Gli elettrodi del defibrillatore sono monouso e non possono essere riutilizzati. Vanno quindi sostituiti alla scadenza oppure dopo ogni utilizzo. La sostituzione entro la scadenza (generalmente dopo 2-4 anni a seconda di marca e modello) è necessaria perché il gel che permette la perfetta adesione e la conducibilità elettrica tende a seccare nel tempo, di conseguenza non è più in grado di svolgere adeguatamente la sua funzione. Sulla confezione degli elettrodi è riportata la data di scadenza, da considerare valida solo se la confezione sigillata è intatta.
• La batteria del defibrillatore ha una durata prestabilita, che solitamente oscilla tra 2 e 6 anni. Sulla durata della batteria, però, incidono fattori diversi, quali il numero di scariche erogate, la frequenza degli autotest e la temperatura esterna (temperatura ottimale tra 15 e 25 °C).
La frequenza di sostituzione delle parti consumabili varia da defibrillatore a defibrillatore, così come il costo. A volte un basso investimento iniziale si traduce in costi molto alti dei consumabili.
Prove di sicurezza elettrica eseguite da un tecnico
Il defibrillatore semiautomatico è un un dispositivo elettromedicale che trasferisce una quantità di corrente che attraversando il muscolo cardiaco ne può ripristinare il corretto funzionamento.
La Norma CEI 62353 (Verifiche periodiche e prove da effettuare dopo interventi di riparazione degli apparecchi elettromedicali) è la norma di riferimento in merito ai controlli periodici sui dispositivi elettromedicali, defibrillatore incluso. Questa norma stabilisce che la periodicità delle verifiche funzionali di sicurezza deve essere stabilita dal produttore e indicata nel manuale d’uso. Se non indicato nel manuale d’uso del defibrillatore, la Norma CEI EN 62353, nell’allegato F, indica che per gli apparecchi che generano e applicano energia elettrica per influenzare direttamente l’attività del cuore (come i defibrillatori) l’intervallo tra le prove non dovrebbe superare i 2 anni.
La valutazione della sicurezza del defibrillatore deve essere effettuata da persone esperte di sicurezza elettrica, che abbiano avuto un’adeguata formazione sulle prove a cui sottoporre il defibrillatore. Tutte le prove effettuate devono inoltre essere documentate.
A seconda del defibrillatore, la frequenza obbligatoria di manutenzione da parte di un tecnico può variare molto: se non indicato nel manuale, l’intervallo tra le prove va effettuato ogni 2 anni.
Come effettuare la manutenzione straordinaria del defibrillatore

La manutenzione straordinaria del defibrillatore deve essere eseguita da personale tecnico specializzato e prevede una serie di interventi che vanno al di là della semplice manutenzione ordinaria. In primo luogo, bisogna verificare la corretta funzionalità dei componenti principali, come il circuito di carica, le batterie e gli elettrodi. Inoltre, è necessario eseguire una calibrazione accurata degli apparati di misura per garantire la precisione delle letture elettroniche. Infine, occorre eseguire un test completo delle funzionalità dell’apparecchio in tutte le sue modalità operative, come quella manuale e quella automatica. Solo dopo aver effettuato tutti questi controlli e aver risolto eventuali problemi riscontrati, si può considerare il defibrillatore pronto per essere utilizzato in caso di emergenza.

Una manutenzione insufficiente può mettere a rischio la vita delle persone che dipendono da questo dispositivo salvavita.
Tuttavia, resta ancora da riflettere su come garantire una manutenzione costante e adeguata in tutti i luoghi pubblici e privati.

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