Defibrillatore: come e quando si usa

Vuoi sapere come si usa e quando si usa un DAE? Ecco un articolo completo sull’argomento.

Il defibrillatore, sia esso manuale, automatico, semiautomatico o impiantabile, è un dispositivo che serve per defibrillare un paziente colpito da arresto cardiaco o da fibrillazione ventricolare. La defibrillazione, infatti, è una tecnica medica che prevede l’erogazione di una scarica elettrica al cuore del paziente per porre termine a un’aritmia o ad un arresto cardiaco mortale.

In questo articolo tratteremo solamente i defibrillatori esterni, tralasciando, quindi, i dispositivi impiantabili.

defibrillatori automatici e semiautomatici esterni, detti anche DAE, si differenziano da quelli manuali per la loro capacità di rilevare automaticamente se è necessario o meno erogare una scarica elettrica al cuore del paziente. Quindi, se si è testimoni di un arresto cardiaco e si ha a disposizione un defibrillatore DAE, anche una persona laica, ossia un non professionista, può salvare la vittima. Vediamo come.

Come utilizzare un defibrillatore

Un defibrillatore, collegato ad una presa di corrente o funzionante mediante batteria, è un apparecchio in grado di somministrare scariche elettriche al cuore del paziente attraverso due elettrodi, ossia due piastre metalliche che vengono posizionate sul torace dello stesso. L’applicazione degli elettrodi può avvenire in diversi punti del busto, ma la posizione più frequente è la seguente: una piastra metallica sotto la spalla destra del paziente e l’altra appena sotto l’ascella sinistra. Naturalmente, però, l’utilizzo di un defibrillatore varia a seconda del modello che si sta utilizzando.

Come si usa un defibrillatore semiautomatico esterno

Il defibrillatore semiautomatico esterno (DAE) è un apparecchio costruito con una determinata tecnologia in grado di analizzare automaticamente il ritmo cardiaco di un soggetto e di stabilire se è necessario o meno erogare una scarica elettrica al cuore del paziente. Per tale motivo, questa tipologia di defibrillatore è utilizzabile anche da personale “laico”, cioè non medico, e, quindi, anche da un cittadino qualunque. All’operatore, infatti, non è affidata nessuna tipologia di diagnosi: è il dispositivo stesso, come detto poc’anzi, ad analizzare il ritmo cardiaco del paziente e ad indicare se è necessario o meno effettuare una defibrillazione. Generalmente, l’analisi del ritmo cardiaco richiede dai 10 ai 20 secondi di tempo e avviene per mezzo degli elettrodi che, questo sì, devono essere posizionati dall’operatore sul torace del paziente.

Utilizzando un defibrillatore semiautomatico esterno, quindi, non è possibile erogare uno shock se il dispositivo stesso non ha stabilito che è necessario, perché il pulsante (di solito contrassegnato da un lampo) viene automaticamente bloccato. Quando invece ce n’è bisogno, all’operatore è richiesto solo di premere il pulsante di scarica, accertandosi che nessuno stia toccando il paziente.

Secondo la legge italiana, in caso di emergenza chiunque può utilizzare un defibrillatore semiautomatico esterno, anche se non provvisto del patentino. I defibrillatori semiautomatici odierni, infatti, sono dotati di un sistema vocale che impartisce le istruzioni che rendono lo strumento utilizzabile in sicurezza anche da chi non ha il patentino. Attualmente, con un corso di 6-8 ore totali, comprensivo di una parte teorica e di una parte pratica, chiunque può imparare a utilizzare correttamente un defibrillatore semiautomatico esterno. Chi partecipa a questi corsi (corsi di formazione BLS-D, Basic Life Support and Defibrillation), e quindi ottiene il patentino per il defibrillatore, fra l’altro, riceve istruzioni anche su come provvedere alla rianimazione cardiopolmonare, procedura complementare alla defibrillazione.

Come si usa il defibrillatore automatico esterno

Il defibrillatore automatico esterno (detto DAE anch’esso) è capace, autonomamente, di analizzare il ritmo cardiaco del paziente, di stabilire se è necessario o meno erogare una scarica elettrica e di emetterla senza alcuna digitazione di pulsanti da parte dell’utente soccorritore. In altre parole, chi usa un defibrillatore automatico deve soltanto azionare lo strumento, posizionare le piastre metalliche sull’individuo che necessita della defibrillazione e lasciare che il dispositivo faccia le sue operazioni.

Defibrillatore: quando si usa

La defibrillazione precoce e la rianimazione cardiopolmonare (RCP) sono due procedure mediche che possono salvare la vita di chi è vittima di un arresto cardiaco.

Una persona che perde conoscenza, che non risponde e che non respira, potrebbe essere stata colpita da un arresto cardiaco. Quando il cuore non pompa il sangue in maniera adeguata, e quindi in maniera efficace, i tessuti non ricevono ossigeno a sufficienza e vanno incontro a danni (talvolta anche irreversibili) che possono portare rapidamente alla morte. Se una persona in queste condizioni viene soccorsa tempestivamente (cioè entro 3-5 minuti dall’evento) mediante opportune manovre di rianimazione cardiopolmonare e mediante l’utilizzo di un defibrillatore DAE, le possibilità di sopravvivere raddoppiano o, addirittura, triplicano. Certo, ci vuole, oltre al massaggio cardiaco, un defibrillatore DAE a portata di mano.
Ogni anno circa 60.000 persone in Italia e 400.000 in Europa vengono colpite da arresto cardiaco improvviso e nel 70% dei casi ciò avviene in presenza di testimoni. Ma solo nel 15% dei casi i presenti iniziano subito le manovre di rianimazione cardiopolmonare e solo 1 su 100 utilizza un defibrillatore automatico o semiautomatico esterno. Se questa percentuale aumentasse, si potrebbero salvare migliaia di vite ogni anno (ovvero circa il 40% dei casi).

Pertanto, concludendo, in caso di arresto cardiaco è fondamentale chiamare prima di tutto il 118/112 e iniziare subito le manovre di rianimazione cardiopolmonare. Ma soprattutto, non appena lo si ha a disposizione, è di vitale importanza utilizzare un defibrillatore, l’unico strumento in grado di far ripartire il cuore.

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